La Versilia... Nella storia

La Versilia è una delle aree più conosciute e fortemente mondane della Toscana. E' situata nella parte nord-occidentale della Regione, include la parte della provincia di Lucca compresa tra la catena montuosa delle Alpi Apuane (che si sviluppa parallelamente alla costa) e la cosiddetta Riviera della Versilia, rinomata zona di balneazione sull'alto Tirreno (proprio nel punto dove si fonde con il Mar Ligure).

In epoca romana conosciuta con il nome di Fosse Papiriane, la Versilia era una grande palude compresa tra Pisa e Massa e tra il mare e le Alpi Apuane. Era toccata dalla Via Emilia Scauri e successivamente attraversata dalla Via Aurelia. Durante il medioevo era attraversata nel suo interno, lungo la direttrice Sud-Est Nord-Ovest, dalla Via Francigena. I comuni che storicamente compongono la Versilia sono Forte dei Marmi e Pietrasanta per la fascia litoranea ed i comuni di Stazzema, Seravezza, per la parte montana detta anche alta Versilia. Da quasi un secolo però anche gli altri comuni (Viareggio, Massarosa, Camaiore) sono stati inglobati e fanno parte di quella che è conosciuta in tutta Italia e oltre i confini come Versilia.

La definizione Versilia deriva dal fiume omonimo che bagna i primi comuni citati. Infatti fino alla fine degli anni 20 la Versilia era intesa solo la parte dell'enclave ecclesiastica della Diocesi di Pisa come attualmente appartengono i comuni di Pietrasanta, Seravezza, Stazzema e Forte dei Marmi, quest'ultimo facente parte del comune di Pietrasanta fino al 1914. Poi lo stato fascista con la creazione delle Aziende Turistiche, istituendo quella di Viareggio e della Versilia, cominciò a far figurare come Versilia anche i comuni di Viareggio, Camaiore e Massarosa, come appartenenti alla stessa identità, creando una forzatura che poi la storia successiva del Novecento e lo sviluppo turistico hanno consolidato.
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Bella Versilia!

Eppure il mare è il medesimo di tante località di vacanza, anche limitrofe, e così pure l’aria e la vegetazione… La differenza, in Versilia, l’hanno fatta e continuano a farla le persone, le loro energie, le idee che portano avanti ed i tanti sogni che hanno saputo qui tramutare in realtà, con visionarietà, caparbietà e tanto lavoro. 
Perché questo lungo lembo di terra è tra le metafore più convincenti della bellezza della vita, da qualsiasi parte la si guardi... Sia in direzione delle sue spiagge dorate, verso il mare che punta alla Corsica con Bastia ed il suo dito all’insù, sia verso le Apuane, verso i subappennini toscani con le colline boscose ed i paesini fatti a presepe e poi le montagne, imbiancate dai ghiacciai di carbonato di calcio, dalla neve di roccia e le sue slavine immobili scolpite nel marmo.
Tutti percepiscono l’unicità del luogo. Quel che forse non tutti conoscono in profondità, sono le radici di questa straordinaria terra dove ogni insegna di stabilimento balneare che svetta sul lungomare rimanda al nome e al lavoro di un bisnonno coraggioso ed imprenditore, dove la ristorazione e la ricezione turistica contano una storia ed una densità di eccellenze obiettivamente improbabili altrove.
La Grandeur della Versilia non è solo la fiaba d’un tempo dorato fatalmente archiviato. È la realtà viva di un luogo che continua a rappresentare un mito tangibile fatto di bellezza, storia, mondanità, villeggiatura, piaceri, qualità della vita, fatto dell’intensità dei rapporti, di buon senso e cibo sano, dell’arte di investire amore nel fare. Un luogo dove, è stato detto, la Dolce Vita non si è mai spenta davvero.  
Tanto si è scritto, sulla eroica Versilia di cent’anni fa, quella cantata da Gabriele d’Annunzio, quella in cui si poteva incontrare, nel tripudio liberty del Gran Caffè Margherita, Guglielmo Marconi piuttosto che Giacomo Puccini.
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Tanto si è scritto della Versilia che poi, negli anni, ha attratto nomi eccellenti dell’arte e dell’imprenditoria, da Eugenio Montale ad Ardengo Soffici, da Giuseppe Ungaretti a Primo Levi, da Edith Piaf a Ray Charles, dagli Agnelli ai Barilla, dai Moratti ai Marzotto, dagli Olivetti ai Riello. 
Meno si sa, meno si racconta (e meno di conseguenza si valorizza) ciò che è oggi la Versilia, un territorio dinamico e industrioso che chiama investitori ed aggrega ancora grandissimi personaggi, imprenditori ed artisti.  
L’opulenza di oggi non è piovuta dal cielo. È risultante di un implicito, lungo progetto, frutto di una sana volontà di riscatto, in buona parte figlia del dopoguerra, che ha coinvolto una intera comunità. La povertà è stata erosa goccia a goccia, in una filosofia lavorativa e di vita che ha coinvolto più generazioni. 
In Versilia – e Forte dei Marmi ne è esempio paradigmatico – c’erano perlopiù villaggi di pescatori e depositi di blocchi di marmo in partenza via nave. Chi oggi, ventenne, ne vive la diffusa e festosa prosperità, la frizzante atmosfera cosmopolita, conosce il punto d’arrivo ma è utile e doveroso gli vengano offerti gli strumenti per indagare anche sul punto di partenza, affinché prenda coscienza del metodico grande sacrificio (e del conseguente piccolo miracolo economico) posto in atto dai suoi padri, dai suoi nonni e bisnonni, che, ad esempio, affittavano le loro case, d’estate, ai “signori” venuti da fuori.  
La parola d’ordine che ha fatto la fortuna della Versilia è dare servizi, imparare a rispondere nel minor tempo possibile e nel miglior modo possibile alle esigenze del villeggiante... Al mare, a tavola, nei suoi divertimenti, nei suoi sport e negli hobbies.

Giorgio De Martino

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